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newsletter n°19 del 12 settembre 2006


Settimana dal 12 al 18 settembre 2006  
 SVILUPPO RURALE: OCCASIONE PER RIEQUILIBRARE LA SPESA
Un miliardo di euro di fondi per lo sviluppo rurale in più rispetto alla passata programmazione rappresentano l’occasione per un deciso riequilibrio della politica agricola comunitaria a favore del sostegno alla competitività delle imprese, la tutela dell’ambiente, il legame territoriale dei prodotti e il miglioramento della qualità della vita nelle campagne.
È quanto ha affermato la Coldiretti in riferimento alla ripartizione del budget assegnato all’Italia dall’Unione europea, per finanziare i piani di sviluppo rurale (PSR) delle Regioni nel periodo 2007-2013, con le risorse assegnate dalla riforma della politica agricola comune.
 

 OGM: BENE LA MORATORIA PER PREPARARE UNA SOLUZIONE STRUTTURALE
La positiva richiesta di moratoria formulata dalle Regioni per impedire le coltivazioni di organismi geneticamente modificati (OGM) deve essere utilizzata per individuare soluzioni strutturali a livello comunitario per proteggere l’agricoltura nazionale dai rischi di contaminazione. E’ quanto ha rilevato la Coldiretti nel commentare l’importante documento sugli Ogm presentato il 14 settembre dagli Assessori regionali all’Agricoltura che prevede in Italia una moratoria alla coltivazione di Ogm fino al 31 marzo 2007,  per valutare la compatibilità tra gli organismi geneticamente modificati e l'agricoltura biologica.
Occorre utilizzare il tempo disponibile per garantire certezze alle imprese e ai consumatori ed evitare di compiere danni irreparabili alla salute dei cittadini, all’ambiente e alle potenzialità di sviluppo dell’agroalimentare Made in italy. Una esigenza confermata dalla recente preoccupante vicenda dell’esportazione illegale in Europa di riso statunitense contaminato da Ogm  (Liberty Link 601) prodotto dalla CropScience, divisione agrochimica di Bayer ed individuato in punti vendita dell’Olanda, Germania, Svizzera ed anche Francia.
L’Italia che è leader europeo nella qualità, nella tipicità e nel biologico, ha la responsabilità – ha evidenziato la Coldiretti - di farsi promotrice in Europa di una politica a garanzia della sicurezza ambientale ed alimentare nel rispetto del principio di precauzione.   


 SCUOLA: NASCE L’AGRIASILO DOVE I BAMBINI VIVONO LA NATURA 
Ha aperto i battenti il primo asilo d’Italia in fattoria con il quale si realizza un percorso educativo basato sul contatto con i cicli della natura, i colori e i profumi della campagna, ma anche su attività manuali con prodotti naturali come la farina e con a disposizione un orto e piccoli animali da accudire. Ne ha dato notizia la Coldiretti nel sottolineare che l’innovativa struttura ha iniziato la propria attività in via sperimentale a Chivasso in provincia di Torino, presso l’azienda agrituristica La Piemontesina, ma è destinata a diffondersi in molte altre realtà sulla base del progetto Educazione alla campagna amica realizzato dall’organizzazione degli imprenditori agricoli.
Si tratta di una iniziativa che vuole contribuire a formare consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame tra prodotti agricoli e cibi consumati ogni giorno. Una risposta concreta all’allarme sul rischio che i ragazzi delle nuove generazioni per la prima volta nella storia potrebbero essere i primi ad avere una vita più breve dei propri genitori per colpa delle malattie causate dall’obesità e dal soprappeso secondo quanto emerso dal Congresso Internazionale sull’Obesità, che si è svolto a Sidney in Australia. Una preoccupazione che coinvolge anche l’Italia che, con il 36% dei ragazzi attorno ai dieci anni fuori forma secondo una indagine Merrill Lynch, realizza un record negativo in Europa dove complessivamente ci sono 14 milioni di giovani considerati soprappeso (dei quali tre milioni obesi).
La scelta dell’agriasilo è in realtà guidata anche dalla volontà di far crescere i propri figli in un ambiente sano a contatto con la natura e con l’aria pulita per allontanare le preoccupazioni sugli effetti dell’inquinamento che colpisce principalmente le città. Una alternativa “ecologista” all’ospitalità infantile offerta nelle grandi città dove - sottolinea la Coldiretti - le mamme che lavorano sono costrette spesso ad “accontentarsi” di asili affollati e spesso “angusti”.
L’agriasilo offre dunque  l’occasione di un positivo incontro tra le esigenze dei genitori di garantire un ambiente e una alimentazione sana ai propri figli e quella delle imprenditrici agricole alla ricerca di nuovi stimoli nel lavoro all’interno dell’azienda. L’agriasilo di Chivasso nasce dalla collaborazione della Coldiretti con l’Associazione Bambini Naturalmente, che ha dato vita a un’attività di formazione per le aziende agricole nell’ambito di un progetto educativo fondato sull’interdipendenza uomo-natura e sulla sostenibilità, realizzando formule innovative di servizi socio-educativi per la prima infanzia. 
 

 PANE E PASTA: L’ALLARME SUL PREZZO NON DIPENDE DAL COSTO DEL GRANO 
I prezzi del pane e della pasta dipendono per oltre il 90% da voci diverse dal costo del grano ed è del tutto ingiustificato minacciare aumenti a causa dell’andamento di mercato del grano. E’ quanto ha affermato la Coldiretti in riferimento alle affermazioni di Italmopa nel sottolineare che i prezzi di pasta, pane e dolci negli ultimi anni non sono mai diminuiti nonostante i progressivi cali che si sono verificati nei prezzi pagati agli imprenditori agricoli per il grano.
La minaccia di spinte inflazionistiche è un falso pretesto che non trova riscontro nella realtà attuale poiché per produrre un chilo di pane occorre circa 1 kg di grano (800 gr. di farina) che costa da 16 a 18 centesimi, mentre un chilo di pane, tipo casereccio, costa intorno a 2 euro al chilo, con un’incidenza del costo del grano pari ad appena l’8 per cento sul prezzo del prodotto finito. E percentuali ancora più basse si riscontrano per la pasta e per i dolci.
Per evitare le paventate speculazioni di mercato occorre lavorare sulla trasparenza delle etichette con l’indicazione della provenienza della componente agricola degli alimenti per non cadere nei rischi dell'inganno dei prodotti stranieri spacciati come nazionali.