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newsletter n°17 dell'11 luglio 2006


Settimana dall'11 al 17 luglio 2006
 DPEF: PER LA CRESCITA OCCORRE INVESTIRE SULLO SVILUPPO TERRITORIALE
Dallo sviluppo del territorio con il rafforzamento del sistema agroalimentare possono venire nuove e importanti opportunità di crescita economica. E’ quanto ha affermato la Coldiretti, venerdì 14 luglio, nel corso dell’audizione parlamentare sul Dpef nel sottolineare l’importanza di investire in un settore come l’agricoltura che alimenta un Made in Italy vincente nel mondo, ha contribuito al contenimento dei prezzi e dell’inflazione e ha fatto una scelta di trasparenza e di qualità che può contribuire al raggiungimento degli obiettivi di risanamento, equità e sviluppo fissati dal Governo.
Il Dpef sostiene correttamente che il rafforzamento del sistema agroalimentare ha importanza strategica per lo sviluppo equilibrato di un Paese come l’Italia e per questo occorre valorizzare i primati ambientali, territoriali e alimentari conquistati nel tempo. Rilevante per il rafforzamento competitivo del settore agroalimentare é il richiamo del Dpef alla stabilità del sistema fiscale nel settore che rappresenta la condizione per investire sul comparto come propulsore e propellente di una politica di sviluppo che abbia il respiro del medio e del lungo termine.
 

 PRESENTATO IL PRIMO RAPPORTO SULL’ENOGASTRONOMIA TERRITORIALE
E’ di 2,4 miliardi di euro il valore degli acquisti di  vini, ortofrutta, olio, formaggi, e altre specialità effettuati direttamente in 48.650 aziende agricole che nell’arco degli ultimi cinque anni hanno fatto segnare una crescita record del 25 per cento. E’ quanto  è emerso, venerdì 14 luglio a Palazzo Rospigliosi nel corso della presentazione del primo rapporto Coldiretti-Agri2000 sull’enogastronomia territoriale delle regioni offerta direttamente dalle aziende agricole “La vacanza Made in Italy nel piatto”.
Il fenomeno degli acquisti in campagna, che registra un vero boom durante le vacanze estive 2006, è diffuso su tutto il territorio nazionale e coinvolge il 5% delle imprese agricole italiane iscritte alle Camere di Commercio con una quota maggiore nel nord-ovest (8%) e nel centro Italia (6,3%) mentre notevoli opportunità di crescita si riscontrano nel nord est (4%) e nel Mezzogiorno (3,9%).
Il crescente interesse è il frutto della necessità di combattere la moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola e della volontà di verificare personalmente qualità, genuinità, origine e tecnologie utilizzate per il cibo che si porta in tavola. Si tratta di una opportunità per il Paese con positivi effetti sul contenimento dell’inflazione e per i consumatori che possono così risparmiare e garantirsi acquisti sicuri e di qualità, ma anche di una occasione per le imprese agricole che possono vendere senza intermediazioni e far conoscere direttamente le caratteristiche e il lavoro necessario per realizzare specialità territoriali uniche ed inimitabili.
Secondo il rapporto Coldiretti-Agri2000, durante l’estate sono 21mila le cantine aperte dove i turisti possono acquistare vino che, con il 41% delle aziende totali, è il prodotto maggiormente commercializzato direttamente, seguito dall’ortofrutta acquistata spesso dai vacanzieri lungo le strade durante gli spostamenti dell’esodo estivo con il 23,5%, dall’olio di oliva con il 16%,  dalla carne e dai salumi con l’8%, dai formaggi comprati in malghe e caseifici con il 5%, mentre più ridotto è il numero di imprese che offrono miele (1%).
Dall’analisi dei luoghi dove è possibile fare acquisti di prodotti della campagna emerge che due imprese agricole su tre utilizzano locali adattati all’interno dell’azienda dove vengono anche utilizzate strutture di facile allestimento da sistemare lungo i confini con le strade più trafficate,  mentre molto diffusa con il 23,8% è la partecipazione a mercati e fiere locali e con il 2,2% rimane ancora minoritaria l’apertura di punti vendita esterni situati ad esempio nelle città, ma anche la consegna a domicilio (2,4%) che spesso si affianca alle altre modalità di commercializzazione.
Anche se per il rapporto Coldiretti-Agri 2000 sono ancora minoritari, gli spazi vendita in città e il “porta a porta” rappresentano segmenti in rapida crescita per superare le difficoltà che riscontrano i consumatori negli spostamenti in campagna, ma anche per venire incontro ai bisogni di un numero crescente di cittadini come gli anziani che necessitano del servizio di consegna.
L’analisi territoriale dei dati evidenzia che il vino è il prodotto commercializzato dal numero maggiore di aziende in 17 regioni con le uniche eccezioni dell’Emilia Romagna e delle Marche dove prevalgono le imprese ortofrutticole e la Sicilia dove si afferma l’olio di oliva. La regione dove è più facile acquistare vino direttamente dalle cantine, olio dai frantoi o formaggi nei caseifici è la Toscana con 7.500 imprese agricole che vendono direttamente sul territorio regionale, seguita dalla Lombardia (11%) e dall’Abruzzo (10,4%), ma con una significativa diffusione anche in Emilia Romagna (6,8%), Sicilia (6,7%) e Veneto (6,4%).
Se si considera l’incidenza delle aziende agricole in vendita diretta sul totale, il primato spetta alla Liguria con il 14% che supera di poco la Toscana (13,7%), l’Abruzzo (13,5%) e la Lombardia (12%). E l'offerta  si specializza con cascine, casali, malghe, masserie e fattorie che sposano il marketing e vanno anche "on line" per essere individuate più facilmente.
A livello nazionale il sito www.terranostra.it individua le aziende agrituristiche che fanno vendita diretta in tutta Italia mentre la guida “Fattorie del Buongustaio 2006” raccoglie le offerte più interessanti, ma sempre più numerose sono anche le iniziative a livello territoriale. 
  

 INFORTUNI IN AGRICOLTURA: CALANO DEL 2% NEL 2006 
Il calo degli infortuni sul lavoro del 2% fatto registrare in agricoltura nel primi tre mesi del 2006, in controtendenza rispetto a tutti altri settori produttivi, è la conferma di un trend positivo che ha portato alla riduzione di un terzo degli incidenti negli ultimi cinque anni. E’ quanto ha rilevato la Coldiretti in riferimento alla presentazione del rapporto  dell’ Inail dal quale emerge che nel 2005 si è registrato nel settore un calo record del 4,3% nel numero di infortuni in agricoltura che raggiunge ben il 20% per quelli mortali.
Nonostante un trend incoraggiante, molto resta tuttavia ancora da fare e per questo è necessario continuare con decisione sulla strada intrapresa con interventi per la semplificazione, la trasparenza, l’innovazione tecnologica e la formazione, che sappiano accompagnare le imprese nello sforzo di prevenzione in atto.
Grazie al prezioso lavoro di ammodernamento delle imprese agricole fatto in questi anni si è giunti a rendere il lavoro in agricoltura tecnologicamente più avanzato, ma anche più sicuro come dimostra il progressivo e costante calo degli infortuni con tassi nettamente superiori a quelli degli altri settori. Un risultato che è frutto dell’impegno degli imprenditori e dei lavoratori per lo sviluppo di un’agricoltura al servizio della sicurezza della salute, dell’ambiente e dell’alimentazione, che vuole conciliare gli interessi delle imprese, dei lavoratori e dei consumatori.
Nel 2005 in agricoltura secondo l’Inail si sono verificati 66.286 infortuni sul lavoro e 140 morti per infortunio.