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newsletter n°12 del 2 maggio 2006


Settimana dal 2 all'8 maggio 2006  
 LAVORO: CALO RECORD DEGLI INFORTUNI AGRICOLI, RIDOTTI DI UN TERZO IN 5 ANNI
Nel 2005 si è registrato un calo record del 3,8% nel numero di infortuni in agricoltura che raggiunge ben il 16,2% per quelli mortali, a conferma di un trend positivo che ha portato alla riduzione di un terzo dei casi negli ultimi cinque anni. E’ quanto ha affermato la Coldiretti in occasione della giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro nel sottolineare che molto resta tuttavia ancora da fare e per questo è necessario continuare con decisione sulla strada intrapresa con interventi per la semplificazione, la trasparenza, l’innovazione tecnologica e la formazione, che sappiano accompagnare le imprese nello sforzo di prevenzione in atto.
Grazie al prezioso lavoro di ammodernamento delle imprese agricole fatto in questi anni  si è giunti a rendere il lavoro in agricoltura tecnologicamente più avanzato, ma anche più sicuro come dimostra il progressivo e costante calo degli infortuni con tassi nettamente superiori a quelli degli altri settori. Un risultato incoraggiante, frutto dell’impegno degli imprenditori e dei lavoratori per lo sviluppo di un’agricoltura al servizio della sicurezza della salute, dell’ambiente e dell’alimentazione, che - sottolinea la Coldiretti - vuole conciliare gli interessi delle imprese, dei lavoratori e dei consumatori.
Nel 2005 in agricoltura secondo l’Inail – ha osservato la Coldiretti - si sono verificati 66.709 infortuni sul lavoro, 1.305 casi di malattie professionali e 145 morti per infortunio.
 

 PETROLIO: RADDOPPIA IL DIESEL DA COLTIVAZIONI, MA E’ ANCORA INSUFFICIENTE
Nonostante il fatto che l’Unione Europea abbia quasi raddoppiato in un anno la produzione di biodiesel ottenuto da coltivazioni come la colza ed il girasole, nel 2005 non è stato raggiunto l’obiettivo di sostituire il 2 per cento dei consumi totali di benzina e gasolio da autotrazione con biocarburanti provenienti dalle coltivazioni agricole. Lo ha rilevato la Coldiretti nel commentare le preoccupazioni della Commissione Europea sul fatto che ''gli attuali livelli dei prezzi del petrolio potrebbero frenare nei prossimi mesi la crescita economica'' anche in riferimento “alla decisione del presidente della Bolivia, Evo Morales, di nazionalizzare l'industria degli idrocarburi”.
Per la produzione europea di biodiesel, secondo quanto rilevato dall’European Biodiesel Board, nel 2005 si verificato un vero record con 3,2 milioni di tonnellate, (Il 65 % in più rispetto alle 1,9 dell’anno precedente) che non è tuttavia sufficiente a rispettare la tabella di marcia indicata dal Consiglio dell’Unione Europea che ha previsto "di espandere l'utilizzo di biocarburanti nel settore dei trasporti, con la prospettiva di aumentare entro il 2015 la proporzione di utilizzo fino all'8%, attraverso un dialogo costruttivo con il settore petrolifero, accordando il massimo sostegno possibile alla ricerca e allo sviluppo dei biocarburanti della seconda generazione".
Oltre metà della produzione di biodiesel è stata realizzata in Germania, seguita dalla Francia con circa mezzo milione di tonnellate e con quasi 400mila tonnellate dall’Italia che nel 2006 potrebbe ulteriormente aumentare grazie alla rivoluzione nei serbatoi che partirà su tutte le macchine circolanti sul territorio nazionale dal luglio 2006. Si tratta della data prevista dalla legge 81/2006 fortemente sostenuta dalla Coldiretti che introduce l’obbligo di miscelare il normale carburante con almeno una percentuale dell'uno per cento di biocarburanti derivanti dalle coltivazioni agricole, da incrementare di un punto per ogni anno, fino al 2010. Una decisione che significa un impegno delle imprese agricole per indirizzare a coltivazioni energetiche pari nel primo anno a 273mila ettari di terreno nazionale, destinati peraltro a moltiplicarsi negli anni successivi per arrivare a quasi un milione e 400mila ettari nel 2010.