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Newsletter 3 del 17 gennaio 2006


N.3 - Settimana dal 17 al 23 gennaio 2006
 
 AGRICOLTURA BIOLOGICA. BEDONI AD ALEMANNO: “IMPEDIRE CONTAMINAZIONE DA OGM”
Nell’ambito del processo di revisione della legislazione comunitaria in materia di agricoltura biologica l'Unione Europea ha adottato una  proposta di regolamento del Consiglio relativa alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici che pur conservando il divieto di impiego di organismi geneticamente modificati ammette, tuttavia, che qualora tali alimenti abbiano una soglia di contaminazione accidentale da Ogm, al di sotto dello 0,9 per cento, possono continuare ad essere etichettati come biologici, estendendo di fatto a tali prodotti quanto già previsto per la contaminazione di  alimenti convenzionali.
“Se dovesse essere approvata tale proposta – ha osservato il presidente della Coldiretti Paolo Bedoni in una lettera inviata al ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno -  sarebbe arrecato un grave pregiudizio a  tutto il settore, dal momento che l’immagine dei prodotti biologici presso i consumatori è quello di alimenti fortemente differenziati rispetto a quelli ottenuti con altri metodi di produzione e comunque profondamente rispettosi dell’ambiente e della salute umana.
Considerando che fino ad oggi ti sei espresso più volte a difesa della qualità dei prodotti agroalimentari italiani – ha aggiunto Bedoni -  si ritiene importante ribadire, subito e con forza, presso l’UE, che produttori e consumatori sono decisamente contrari a tale proposta di regolamento che tradisce di fatto i presupposti agronomici e di affidabilità dei consumatori propri del metodo di produzione biologico.
A livello nazionale, invece, al fine di fornire ai consumatori di prodotti biologici la certezza di acquistare alimenti non inquinati – ha proseguito il Presidente della Coldiretti - è necessario rendere operativo il marchio del biologico italiano che garantisca oltre alla origine geografica anche la tolleranza zero sulla presenza di Ogm. Il marchio, infatti, diventa, a questo punto, uno strumento indispensabile per difendere produttori e consumatori che rifiutano l’impiego di  Ogm negli alimenti. Dobbiamo, inoltre, essere consapevoli del fatto che dal 2000 ad oggi, a fronte di una crescita esponenziale del numero di importatori di prodotti di biologici, si è verificato un crollo del 28% nel numero di imprese agricole italiane impegnate nelle coltivazioni biologiche.
Il rischio evidente è che in assenza di una adeguata etichettatura di origine il crescente arrivo di prodotti importati favorisca la diffusione di prodotti contaminati da Ogm. Pertanto, affinché l’'Italia possa rimanere, come lo è tuttora, leader assoluta nell'Europa allargata rispetto all’offerta di prodotti biologici – ha concluso Bedoni - occorre un intervento politico presso le istituzioni comunitarie che le richiamino al senso di responsabilità verso il futuro di un settore che  può restare competitivo solo a patto di difendere la qualità e il rispetto delle aspettative dei consumatori che sono elementi peculiari del metodo di produzione biologico”.
 

 GAS: INSUFFICIENTE IL PIANO NAZIONALE BIOCARBURANTI
Dalle coltivazioni agricole nazionali è possibile produrre un milione di tonnellate di biocarburante per combattere lo smog e ridurre la dipendenza energetica dall’estero che la recente crisi del gas e il conseguente caro petrolio hanno reso ancora più pericolosa. È quanto ha affermato la Coldiretti nel sottolineare che l’attuale piano nazionale per la produzione di biocarburanti previsto dal Decreto Legislativo 128/2005 che attua la Direttiva 2003/30/CE relativa alla promozione dell'uso dei biocarburanti o di altri carburanti rinnovabili nei trasporti è del tutto insufficiente.
Gli obiettivi fissati dal Decreto, infatti, si pongono ben al di sotto del target fissato dall'Unione Europea che prevede di sostituire entro il 2005 il 2% dei consumi totali di benzina e gasolio da autotrazione con biocarburanti, per poi salire al 5,75% entro il 2010. Inoltre viene prevista una distribuzione extrarete che ostacola fortemente le possibilità di diffusione del biodiesel e del bioetanolo che andrebbero invece integrati nei normali carburanti come peraltro avviene in altri paesi europei.
Peraltro, non viene adeguatamente valorizzato il contributo dei biocarburanti nel contenimento dei livelli di inquinamento e smog delle città quando vengono superati i limiti nonostante che con il biodiesel sia possibile ridurre dell'80% le emissioni di idrocarburi e policiclici aromatici e del 50% quelli di particolato e polveri sottili.
Per questo con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo di energie alternative la Coldiretti ha messo a punto una proposta di legge di iniziativa popolare per produrre un milione di tonnellate di biodiesel che integrati nei distributori tradizionali al 5% possono assicurare a circa 10 milioni di auto l'autonomia per un intero anno con 20.000 km di percorrenza.
L’Italia – ha puntualizzato la Coldiretti - ha il dovere di colmare il ritardo accumulato rispetto agli altri Paesi per contribuire al raggiungimento dell'ambizioso obiettivo fissato dall’Unione Europea e per superare le difficoltà nazionali di approvvigionamento energetico.